Be Simple! Sii semplice! Semplice è una parola che deriva dal latino e significa “puro, piegato una volta sola”. Insomma qualcosa privo di complicazioni e di difficoltà, elementare , privo di ornamenti eccessivi, di sovra costruzioni arzigogolate. Semplice contiene la bellezza della curva, non è solo lineare, dritto e basta, ma presenta la particolarità, l’unicità di ognuno di noi. Non siamo tutti uguali, ma possiamo ognuno, scegliendo la nostra flessuosità, essere tutti semplici.
Nel 1988 esce postumo Lezioni americane di Italo Calvino. Si tratta di un libricino che contiene sei lezioni che lo scrittore sanremese avrebbe dovuto tenere negli Stati Uniti. Quel libro è stato una delle molle che hanno spinto Andreas Barella a gettare le basi del suo lavoro. In una lezione, dal titolo “Leggerezza”, Calvino afferma che la leggerezza non è sinonimo di frivolezza e superficialità, ma il contrario di pesantezza. Vivere con leggerezza significa sottrarre peso, sgrossare, togliere il superfluo.
Partendo da questa immagine, dal “sottrarre peso”, Andreas si è posto come uno degli scopi della sua vita e del suo lavoro, il semplificare, il rendere leggera la vita, sua e delle persone che incontra. Attenzione: lo ripetiamo: leggera significa “non pesante”, e non di certo “superficiale”. Per farlo uno dei metodi è quello di individuare e lasciare cadere quei meccanismi che sono stati utili e che ci hanno aiutato a superare fasi difficili della nostra vita ma che hanno continuato ad operare – automaticamente – anche dopo la fine dell’emergenza che li aveva creati. Leggerezza significa anche ricordarsi che il passato è, come indica lo stesso sostantivo, passato vale a dire che non è presente ora, se non nella nostra mente, e non deve per forza influenzare il nostro futuro, che scriviamo agendo nel presente. Alleggerire vuol quindi dire non lasciare che il nostro passato schiacci il nostro presente e con esso il nostro futuro. Le cause passate ci interessano relativamente anche se le consideriamo con rispetto e spesso anche con affetto. Ma non basare su di esse la nostra condizione attuale è un entusiasmante passo da compiere.
Calvino racconta una storia per esemplificare il suo sfuggire alla pesantezza e rimanere leggero e semplice. Come Perseo, l’eroe guerriero, bisogna tagliare la testa a Medusa, il mostro che pietrifica e cristallizza tutto quello che capita sotto il suo sguardo. Come se quella che consideriamo realtà ci imprigionasse nelle sue spire fatte di inerzia e opacità. Il presente soffocato dal passato, in qualche modo. Per sfuggire a questa situazione, Perseo osserva Medusa riflessa nello scudo lucente, non la guarda direttamente, rischiando di essere pietrificato. E nel suo rifiuto della visione diretta, nel suo guardare il mostro da un punto di vista diverso e nuovo, sta la sua forza. Considera la realtà, l’esistenza di Medusa, ma non sottostà alle sue regole. Ne inventa di nuove, e sconfigge il mostro. Proprio come dobbiamo fare noi nella nostra ricerca della leggerezza! Lo scudo è una nuova prospettiva, il mostro i meccanismi non più funzionali, la spada l’uso nuovo che possiamo fare del linguaggio, del cervello e della nostra vita.
Ma Perseo non è un distruttore e un selvaggio assassino, ha una delicatezza propria della persona sensibile e saggia. Quando dopo la battaglia va a lavarsi, non sa dove appoggiare la testa recisa di Medusa e “Perché la ruvida sabbia non sciupi la testa anguicrinita, egli rende soffice il terreno con uno strato di foglie, vi stende sopra dei ramoscelli nati sott’acqua e vi depone la testa di Medusa a faccia in giù” (Ovidio, Metamorfosi, IV, 740-75, citato in Calvino, Lezioni americane, Garzanti, 1988). Una delicatezza ammirevole. Il passato, per riportare alla nostra esperienza personale il mito, va trattato con delicatezza. Nessuno ha colpa per quello che ci è successo. Non dobbiamo subirlo più, il nostro passato, ma nemmeno disprezzarlo. Dobbiamo, come Perseo, trattarlo con sensibilità e saggezza. In questo modo esso ci riserva notevoli sorprese e si trasforma in utile nutrimento psichico per il futuro. Come nella storia: i ramoscelli nati sott’acqua a contatto con Medusa si mutano in coralli. L’orrore si trasforma in gioiello, tant’è che le ninfe per adornarsi di coralli accorrono e toccano la testa recisa con ramoscelli e alghe.
È questo l’augurio di semplicità che porgiamo a tutti voi! L’augurio di trasformare in bellezza e nuove opportunità di crescita le prove a cui la vita ci ha sottoposto.